Nato il25 maggio 1957 a Lyon, Robert COMBAS trascorre la sua infanzia e adolescenza a Sète. Dal 1980 vive a lavora nella regione parigina.
Autobiografia
"Io ho sempre dipinto e disegnato e sono andato alle Beaux Arts a 9 anni. Il mio lavoro deriva più dai "ghirigori" della scuola che dal lavoro delle Beaux-Arts. Ero un allievo piuttosto mediocre. Bisognoso di dipingere. Ci sono degli uomini che mi hanno portato a dipingere. Difficile citare dei nomi, credo che delle volte si vedano nella mia pittura. Credo di essere un impressionista degli anni 80."
"Ho frequentato il liceo fino a 17 anni, poi sono rientrato alle Beaux Arts di Sète per un anno, in seguito alle Beaux Arts di Montpellier dove sono stato cinque anni fino al diploma.E' durante gli ultimi tre anni che ho iniziato i miei primi lavori che più tardi verranno chiamati "la figuration libre". I professori mi controllavano spesso, ma io ero libero, facevo quello che mi piaceva.Ho iniziato poi a fare tele molto colorate,molto libere, abbastanza violente e con molti personaggi che si battevano o si facevano degli scherzi facevo dell' "humour noir". Le mie prime tele erano : "Battaglie di cow-boys contro indiani", "Giapponesi contro americani", "Battaglie navali"...
Ho sempre voluto fare qualche cosa di completamente nuovo, penso di essere un "dandy".
Ho dato il mio esame per il diploma a Ste-Etienne , nella commissione c'era Bernard Ceysson direttore del museo di Ste-Etienne, il mio lavoro gli piacque molto e mi propose di partecipare a una mostra al museo "Dopo il Classicismo" . Quando gli chiesi il perchè della sua proposta mi rispose che in Francia non aveva visto nessuno che facesse questo genere di pittura e che la mia pittura gli ricordava molto la "Transavanguardia" e le " Nouveaux Fauves" tedesche senza avere niente a che vedere con loro. Ho partecipato a questa mostra, ho incontrato Bruno Bischofberger, Daniel Templon e altre persone che hanno guardato con interesse le mie tele ed hanno acquistato qualche pezzo. Mi sono poi trasferito a Parigi da Di Rosa e Louis Jammes.
Io ho sempre pensato che il lavoro doveva funzionare, l'ho fermamente difeso ed è per questo che va bene.
Io, tento veramente di fare del nuovo, io cerco di uscire da me stesso e di non occuparmi della somiglianza con qualcuno. Cerco d'essere il più onesto possibile e nell'arte si pensava che era impossibile fare qualche cosa che non si potesse spiegare. Alle Beaux Arts era così, io ho voluto provare il contrario. Dalla scuola materna ero incantato, a 20 anni mi sono sbloccato e sono riuscito ad arrivare a prendere il diploma, non avevo niente di intellettuale ma avevo un enorme lavoro.